La chiesa di Ponchiera compie: pur non avendo la data precisa della sua fondazione, il più antico documento ad oggi scoperto certifica che essa esisteva già nel 1506. Possiamo quindi dire che essa compia oggi almeno cinquecento anni di vita (mezzo millennio!) e ci è sembrato bello che tutti i parrocchiani venissero a conoscenza di questa realtà.

Ci è sembrato anche opportuno, per tale ricorrenza, raccogliere in queste pagine alcune fondamentali notizie che riguardano la storia della nostra chiesa e delle sue opere artistiche, aggiungendo una spiegazione di papa Benedetto XVI sulla Santissima Trinità, a cui la chiesa è dedicata, ed una preghiera della beata Elisabetta della Trinità che ci aiuti a pregarla.

La ragione fondamentale di un lavoro di questo genere sta nel voler riconoscere in modo formale l’importanza che la nostra chiesa occupa nella nostra vita. Qui infatti si dipanano gli avvenimenti personali e comunitari di ognuno di noi: battesimo, prima comunione, cresima e tutti gli altri sacramenti, fino all’incontro con Dio. Qui abbiamo vissuto momenti di gioia e di dolore uniti in una comunità solidale, davanti al centro della nostra fede, Gesù Cristo, e in comunione con tutti i santi, gli angeli e i nostri congiunti, che ci hanno preceduto nella luce del Signore.

In questo modo la nostra chiesa è diventata il centro del paese: centro vivo, perché qui si prega, si canta, si medita, si prendono decisioni davanti a Dio, si chiede aiuto, si fanno propositi.

La chiesa parrocchiale è la roccia che regge il nostro paese, tanto è vero che se in essa non c’è “vita”, o manca il parroco, ci sentiamo tutti un po’ orfani. Anche se non frequentiamo con costanza le celebrazioni liturgiche, tutti ci preoccupiamo che la chiesa sia bella e per mantenerla tale siamo disponibili a collaborare con il tempo, il lavoro, il denaro.

Ecco allora il perché di queste pagine: renderci ancora più familiare la nostra chiesa parrocchiale, nel ricordo di quanto hanno fatto i nostri antenati e coloro che ci hanno di poco preceduto; rendere noi ancora più vicini a lei con l’aiuto materiale che possiamo darle, ma soprattutto con il sostegno spirituale che essa può darci.

 

Un caro saluto a tutti, don Marco.

 

29 Ottobre 2006, festa di san Fedele martire,

primo “evangelizzatore” della diocesi di Como

 

Volumetto allegato su " Un anniversario da ricordare 1506 -2006"